Architetto italiano. Formatosi all'Accademia Clementina di Bologna,
iniziò la sua attività nel 1803 a Venezia sotto la guida di G.A.
Selva, con cui lavorò alla sistemazione dei Murazzi lagunari.
Rappresentante del gusto neoclassico e accademico,
J. si aprì
progressivamente alle influenze romantiche e neogotiche che, benché
presenti nell'ambiente veneto dal terzo decennio del XIX sec., a lui giunsero
dai contatti con gli omologhi inglesi (Kent, Price e altri). Il suo nome
è legato al Caffè Pedrocchi di Padova (1816-31), dalla lunga
facciata neoclassica; all'antico Macello (1821), con il cortile semicircolare in
stile dorico; alla Villa Dalla Libera-Zambella di Padova (1821), in cui
l'accento è posto sull'armonizzazione fra la massa architettonica e
l'ambiente esterno strutturato in giardini all'inglese. Di gusto nettamente
neogotico la più tarda villa Torlonia di Roma (1836-37) (Venezia
1783-1852).